sabato 21 febbraio 2015

Torta di mele, nocciole e avena aka An apple, hazelnut and oat cake

Che bella la libertà, che bel profumo che ha e che meravigliosa sensazione. Se chiudo gli occhi e penso alla libertà, immagino una distesa di mare limpido, profumato e cristallino che si unisce al cielo come in una pennellata di un artista su una tela bianca.

Sarà che ultimamente ho voglia di provare a far qualcosa da sola, un progetto tutto mio, o sarà che sono stanca dei social network, troppo facile sedersi davanti ad uno schermo e parlar male, infamare e offendere gli altri, eppure, se si scava e si cerca bene, esiste un "mondo buono" anche su facebook, come quello della Mulino Bianco. Una pagina scoperta per caso l'anno scorso, ma solo questo mese ho deciso di partecipare attivamente...ah dimenticavo di presentarvi il Re-Cake 2.0

Una pagina bellissima, un gruppo di donne che come locomotive, trascinano noi tutte in una "gara" al re-cake! Ogni mese viene proposta una ricetta, principalmente appartenente alla cultura culinaria americana e tutti noi abbiamo circa un mese per ripresentarla, così come loro l'hanno proposta o apportando alcune modifiche. Partecipare al Re-Cake mi ha dato ancora più motivazione e mi ha confermato che al mondo ci sono cose belle, belle persone e che il riunirsi in un gruppo può dare grande soddisfazione e ottimi risultati.


Veniamo alla torta di mele, nocciole e avena è una torta fantastica, morbida e saporitissima, nonostante l'uso di farine meno raffinate. Le mele che io amo, rendono questa torta umida e sofficce, le nocciole l'arricchiscono. Il profumo inebriante ha invaso la cucina e mi ha fatto capire che i sapori rustici e integrali sono da ricercare e da utilizzare sempre più spesso in cucina, per chi come me è semplice dentro e ama i sapori di una volta!

Seguitemi in cucina e prepariamo insieme an apple, hazelnut and oat cake al quale non ho apportato nessun tipo di modifica se non ridurre le quantità del latticello ed ho usato farine tutte integrali.


INGREDIENTI

  • 105 gr di farina integrale di riso
  • 50gr di farina di nocciole (nel caso non la trovaste frullate delle nocciole tostate)
  • 60gr di farina integrale di avena
  • 4 cucchiai di crusca di avena
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1/2 cucchiaino di cannella in polvere
  • 1/4 cucchiaino di zenzero in polvere
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 3 uova
  • 150gr di zucchero di canna integrale
  • 100ml di latticello (nella versione originale 150ml)
  • 125ml di olio di oliva
  • 20ml di aroma di vaniglia
  • 2 mele
  • 50 gr di nocciole tritate




PREPARAZIONE:

Mischiate insieme tutte le polveri: la farina di riso, la farina di avena, la farina di nocciole, 2 cucchiai di crusca di avena , il lievito, la cannella e lo zenzero, il sale.

In una ciotola montate le uova con lo zucchero, il latticello, l'olio d'oliva, l'aroma di vaniglia, unite il mix di polveri unite prima.


Rivestite uno stampo da plum cake con carta forno. Versate l'impasto all'interno della teglia, disponete gli spicchi di mela sulla superficie. Spolverizzate le mele con 2 cucchiai di crusca di avena e le nocciole tritate.

Infornate in forno preriscaldato a 180°C per 60 minuti, o fino a quando lo stecchino risulta  asciutto dopo la prova.


N.B. se le uova sono molto grandi e il latticello troppo liquido si potrebbe rischiare di avere un impasto molto morbido, che porterebbe le fette di mela a capitombolare sul fondo. Per evitare che ciò accasa, ho cotto la torta senza mele per circa 10 minuti e poi ho disposto sulla superficie la crusca di avena e le nocciole tritate e le mele.

Provate la torta di mele, nocciole e avena e ditemi se vi è piaciuta!


Francesca

giovedì 12 febbraio 2015

Il guardiano del faro

Quali sono i vostri riti nell'acquistare un libro?

Lo acquistate in libreria, al supermercato, nella sezione a loro dedicati o online? O magari vi affascina prendere in prestito i libri dalla biblioteca della vostra città!

E come gestite la vostra scelta? Siete tipi da romanzo, romanzo d'amore, giallo, fantasy?
O vi fate coinvolgere dalla moda del momento, incuriositi dalle recensioni?

Io quando penso ad un libro, penso ad un momento tutto mio, e pertanto ho dei riti "tutti miei" per acquistarlo. A volte mi "affeziono" ad un autore e mi ritrovo a divorare i suoi libri uno dietro l'altro.
Ed è questo il caso.
A me i libri mi trasmetto qualcosa sin dal titolo, poi la copertina, il nome dello scrittore, ahimè viene per ultimo, a volte non lo ricordo neanche. Eppure ci sono grandi libri e grandi scrittori, ma sono fatta così!

(foto presa dal web)

Io faccio parte della categoria di lettori, che sentono il richiamo, ho acquistato "Il guardiano del faro" di Camilla Lackberg, al supermercato. Ero alla ricerca di un regalo, perché ammettiamolo un libro è sempre un regalo per noi, una coccola, una carezza ed un abbraccio e noi abbiamo il cuore di panna, e cediamo alle tentazioni, con grande facilità!

Ho letto brevemente la trama, ma molto brevemente, non sono neanche arrivata alla fine, l'ho riposto nel carrello. 

Quando ho iniziato a leggere, mi sono trovata disorientata, i personaggi, se pur presentati un minimo, erano trattati come persone già conosciute, almeno dall'autrice. Spiazzante. 

Ho continuato a leggere, eppure nella scrittura di Camilla Lackberg c'era qualcosa di magnetico, scorrevole, studiato nei minimi particolari.

Poi ho scoperto che "Il guardiano del faro" è il 7° e attualmente ultimo, dei libri dell'autrice svedese, che rimanda ad una vera e propria serie di libri. Mi sono detta "ecco svelato il mistero" i personaggi con le vite spezzate a metà che prendono vita nel libro, in realtà hanno vite più complete e ben sviluppate.

L'impostazione di un romanzo giallo molto simile ad una serie televisiva, mi è piaciuta ed è la prima volta che mi capita.

IL GUARDIANO DEL FARO

Una storia controversa, dove droga e malavita, violenza sulle donne e brave persone si incontrano o si scontrano, purtroppo, in una realtà che a me affascina moltissimo, Fjallbacka Svezia. Il faro, a largo di questa ridente località della Svezia, ne è il protagonista, avviluppato da storie affascinanti, come quelle dei fantasmi. Il fulcro di tutta la storia è proprio lì, e lo si capisce solo alle ultime pagine del romanzo, il che rende tutto ancora più misterioso e il pathos che si vive fra le pagine del romanzo è tangibile, vero, quasi concreto.
La storia ambientata in un era contemporanea non ben specificata, si intervalla con dei feedback di circa due secoli più indietro, 1871 e anni successivi, che raccontano dell'isola e del faro, della cattiveria e della menzogna, dell'ipocrisia e della vergogna dell'essere "diverso", dell'isolamento che solo la vita di un guardiano del faro può vivere.
I protagonisti, l'ispettore Patrick e la sua moglie Erica impicciona per natura, riusciranno a lavorare in un'armonia perfetta, quasi in un walzer ben studiato, senza mai pestarsi i piedi e sempre con la giusta carica Patrick e con la quantità eccessiva di curiosità Erica. I bambini, il dolore della sorella Anna e la sua "rinascita" ci fanno entrare in punta di piedi nei sentimenti degli altri, insegnando rispetto e amore per il dolore degli altri.

Insomma, non solo il "Guardiano del faro" merita di essere letto, ma meritano anche i capitoli precedenti (di cui vi parlerò in seguito). 
Perché la buona scrittura, quella lineare e povera di troppo artificio è sempre la migliore. 
Da laureata in traduzione ... direi anche che un bravo traduttore riesce a creare un "prodotto" sempre molto simile a quello che l'autore stesso del libro vuole trasmettere. 

Buona lettura

Francesca

venerdì 6 febbraio 2015

C'era una volta la voglia di cambiare...
C'era una volta la voglia di rischiare...
C'era una volta la voglia di mettersi in gioco...
C'era una volta la voglia di avere nuovi progetti...
Abbiamo fatto un pò di esperienza e tanta anzi tantissima ne dobbiamo fare ancora, con il vostro supporto e il vostro incoraggiamento, proveremo a darvi contenuti sempre migliori e sempre più interessanti.
Seguiteci in questa nuova avventura del blog Forchetta&Coltello, supportateci e ancora un pò sopportateci! Forchetta&Coltello va avanti anche e soprattutto grazie a voi...

Per quanto riguarda i nuovi progetti, vi daremo qualche dettaglio più avanti, sperando vi siano di gradimento, perchè in questo nuovo percorso di Forchetta&Coltello non voglia più parlare solo di cucina, ma anche di letture, libri, consigli, e molto altro ancora...

Un saluto, a presto...Francesca e Maria Rosaria...Forchetta&Coltello

martedì 3 febbraio 2015

Treccia con confettura di pesche

Uno sguardo ad una ricetta e te ne innamori, o comunque immagini il suo sapore. Decidi allora di metterla fra "le cose da fare", o meglio fra le TANTE anzi TROPPE cose da fare. Ma è lì e ti riprometti di farla, immagini e niente, mai un pò di tempo libero per mettersi ai fornelli. Ma poi un pomeriggio decidi, ora o mai più. Farina, uova, latte, confettura di pesche...e crei questo magnifico dolce. Non solo la treccia con confettura di pesche è un dolce squisito, ma è anche bello, oserei definirlo scenografico.

La ricetta è stata fra le prime proposte da Re-Cake want you, un bellissimo gruppo attivo su facebook e che propone ogni mese ricette interessantissime e che tutti i partecipanti ripropongono, apportando alcune modifiche oppure attenendosi alla ricetta originale. Non vi metto il link alla pagina facebook, perchè da questo meso c'è una nuova avventura che spero di poter provare in ogni modo...cercate su facebook e vedrete che troverete la pagina del nuovo gruppo! :D

Prepariamo insieme la treccia con confettura  di pesche

INGREDIENTI:

1 cubetto di lievito di birra / 200gr di lievito madre rinfrescato

60ml di acqua tiepida

55gr di zucchero

40gr di burro a temperatura ambiente

60ml di latte caldo

1 uovo

200gr farina manitoba

200gr farina 00

Per la farcitura:

Confettura di pesche

2 cucchiai di zucchero di canna

40gr burro a temperatura ambiente

cannella in polvere



PREPARAZIONE:

Nella ciotola di una planetaria fate sciogliere il lievito nell'acqua.

Aggiungete al lievito, lo zucchero, l'uovo, il burro, una volta che gli ingredienti saranno grossolanamente amalgamati, aggiungete la farina. Io ho utilizzato in totale 350gr di farina, ma se il vostro impasto dovesse risultare troppo morbido aggiungete anche i 50 gr restanti.

Prelevate l'impasto dalla ciotola della planetaria e lavoratelo fino ad ottenere una palla, morbida.

Ungete una ciotola con un pò di burro e riponete l'impasto. Lasciate lievitare per circa un'ora, se utilizzate il lievito madre, lasciate lievitare fino al raddoppio.

Sgonfiate leggermente l'impasto e stendetelo fino ad ottenere un rettangolo dallo spessore di circa mezzo centimetro.

Spalmate sulla superficie il burro, la confettura di pesche, lo zucchero di canna e la cannella in polvere.

Arrotolate il rettangolo dal lato più lungo. Tagliate il rotolo ottenuto in due metà per la lunghezza.

Arrotolate le due metà ottenuta fino ad ottenere una treccia, sigillate le estremità in modo tale che non si apra in cottura. Se volete disponete sulla superficie degli zuccherini.

Lasciate lievitare la treccia con confettura di pesche per circa 30 minuti.

Lasciate cuocere la treccia per 25 minuti a 180°C.

Lasciate raffreddare del tutto prima di servirla.



Buon appetito.

Francesca