mercoledì 5 dicembre 2012

Pettole - ricetta regionale tradizionale

Esistono varie leggende sulle origini della pettola, la deliziosa frittella che si prepara durante le festività natalizie a Taranto. Il suo nome deriva quasi sicuramente dal latino pitta, ovvero piccola focaccia. 
Una di queste leggende narra che nel medioevo, nella città vecchia, una umile donna, madre di famiglia, stesse preparando il pane per il giorno di Natale. A un tratto sentì un trambusto all'esterno della propria abitazione e uscì di casa per rendersi conto del motivo di tanto baccano. C'erano alcuni zampognari che percorrevano via Duomo suonando alcune allegre marce natalizie con al seguito una moltitudine di gente. La donna, coinvolta dall'entusiasmo generale, prese a seguire l'allegra carovana, dimenticando l'impasto in preparazione.
Al suo rientro, colta dalla disperazione per l'eccessiva lievitazione della pasta divenuta ormai inutilizzabile, cominciò per la rabbia a spezzettarla e gettarla in una pentola con dell'olio bollente. Come per miracolo la pasta si gonfiò e divenne dorata: vennero così fuori, casualmente, le pettole. E la donna potè sfamare i suoi figli.
Un'altra versione simile attribuisce la distrazione della massaia alla venuta di frate Francesco (poi san Francesco d'Assisi) a Taranto il 22 novembre di un anno intorno al 1200. Si dice ancora che la stessa donna stesse chiacchierando con una vicina di casa e, quando si accorse della eccessiva lievitazione della pasta, provò a fare un esperimento friggendola a pezzettini. C'è inoltre chi asserisce che le pettole rappresentano il morbido guanciale sul quale Gesù Bambino posa il viso mentre dorme. La tradizione vuole che si facciano proprio il 22 novembre, ovvero il giorno di Santa Cecilia (protettrice dei musicisti), giorno in cui le famiglie si riuniscono e danno il ben venuto alle feste natalizie, preparano l'albero di Natale e le strade si addobbano a festa. Le pettole accompagnano  tutte le feste natalizie, difatti non mancano mai durante il pranzo dell'Immacolata (festa per Taranto), il vigilia di Natale ed il 31 dicembre!



Cosa occorre:

500 gr. di farina 00,

500 ml di acqua calda,

1 panetto di lievito di birra,

1 cucchiaino di sale.

Olio di semi per friggere.

Preparazione:

In una brocca mettete l'acqua calda e fateci sciogliere il panetto di lievito con mezzo cucchiaino di zucchero. In una ciotola molto capiente mettete la farina e piano piano versate l'acqua con il lievito ed iniziate ad impastare. L'acqua potrebbe non servire tutta, quindi continuate a versare fino a quando il composto lo richiede. Fate attenzione l'impasto delle pettole è molto liquido ed appiccicoso, è molto lontano dall'impasto della focaccia e del pane.

 

Fate lievitare per due o tre ore, l'impasto dovrebbe essere raddoppiato di volume.

Fate riscaldare abbondante olio e con un cucchiaio prendete un po' di impasto e versatelo nell'olio caldo e ripetete l'operazione sino a composto terminato. La frittura delle pettole deve essere dorata, insomma devono sembrare delle pepite d'oro. Quando saranno pronte potete gustarle con lo zucchero, il sale, il vino cotto. Servite rigorosamente in compagnia e buon appetito!

 

 

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2 commenti :

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